Speravo che quelle previsioni che vedevano oggi come spartiacque tra il brutto dei giorni passati ed il bello dei giorni a venire cominciasse dalla mattina, con un po’ di ottimismo. Invece non solo non è cominciato la mattina ma anzi continua il brutto tempo nel pomeriggio con isolate schiarite. Ho approfittato di una di queste per salire verso l’alto, leggero e con gli sci ai piedi, mentre nevicava e con un po’ di foschia intorno per anticiparmi una parte della traccia per domani.
La neve dei giorni addietro non è nulla a confronto con quella caduta stanotte, a dir poco micidiale. Mi trovo a combattere con 80/100cm di neve fresca accumulata nei giorni e senza la più ben che minima possibilità di vedere dove passi la traccia precedente. Non sono nelle condizioni di sfruttare il manto di fondo più duro della traccia dei giorni addietro, tutto stramaledettamente coperto. Si rifa tutto da capo.
Poi mi faccio prendere dalla mano e salgo fino a 4500/4600 m sul davanzale che mi lascia guardare la salita dei prossimi giorni, almeno una parte.
Sono soddisfatto e visto che si sta facendo tardi tolgo pelli e rampanti come mi ha insegnato l’amico Raffaele e mi butto giù. Faccio fatica però a sciare, neve profonda e anche pesante. Al meglio delle mie possibilità tiro giù due linee e mentre cerco di passare attraverso un fossato, esattamente all’uscita, inforco un sasso. Di nuovo completamente immerso nella neve questa volta però strappo cinque strati di copertura. Pantaloni leggeri in powertex, calzamaglia pesante, calzamaglia leggera ed i primi due strati di pelle, ben fatto direbbe qualcuno. Un bastoncino rotea male e si conficca nella coscia. Niente di grave, mi rimetto in piedi e giù fino al base cercando nella sottile nebbia di individuare le bombature dei massi e cercando di evitarli. Un buon lavoro, mi sento soddisfatto, è ora di riposarsi e recuperare le energie.
Al Campo Base dalla padella del cuoco esce un forte odore di cipolla ed aglio che mi fa lacrimare, continuo a scrivere e mentre le dita dei piedi riprendono sensibilità spero nel bel tempo di domani.
Inshallah
Dan
Roma 12.02.2014
Ciao Daniele,
sono un insegnate di Educazione Fisica del Liceo Scientifico “Augusto Righi” di Roma. Ti invio questo messaggio per farti sapere che, assieme ad alcuni studenti delle mie classi, seguiremo, attraverso le news che invii sul tuo sito, la spedizione sul Nanga Parbat. Mi sembrava un’occasione eccezionale quella di poter seguire quest’impresa così “da vicino” (meraviglie della tecnica), per cercare di trasmettere ai ragazzi i contenuti di una disciplina basata sul rapporto tra uomo e ambiente, e che mette così alla prova le doti fisiche e mentali di chi la pratica. Se possibile, mi piacerebbe che gli studenti (ma anch’io stesso) potessero interagire in qualche modo con te, farti delle domande, soddisfare delle curiosità e magari, nei momenti di inattività forzata, farti anche un po’ compagnia.
Un saluto di incoraggiamento,
Stefano
Forza Dan!!!!