News 9 Febbraio
Hey Bob “The answers is blowing in the wind”, la tua canzone mi accompagna spesso in montagna. C’è un ritornello che dice “Quante strade deve percorrere un uomo prima che tu lo consideri un uomo”, questa frase tempo fa la tradussi in “Quante montagne deve scalare un alpinista prima che possa essere considerato un alpinista”. Una frase che lascia pensare perché in fondo ha un senso di verità, almeno così la interpreto io, che quante strade un uomo deve percorrere è un po’ come il tempo che passa, quanto tempo deve passare prima che una persona possa essere considerata un uomo?.
Puntualmente questa canzone mi torna alla mente come oggi dove qualcosa non va proprio come volevo. Il vento non soffiava affatto, ne ieri ne oggi, eppure qualcosa non girava per il verso giusto, la neve alta da tracciare, il peso dello zaino che non posso condividere, il freddo pungente ma… il vento no. Ecco perché quando ho deciso di scendere non avevo risposte, perché quelle soffiano nel vento, lo dice Bob.

Sono abbastanza soddisfatto, anche se senza risposte, sono stato a 5000m con tutto il materiale, ho fatto la traccia per 1000m di dislivello anche sul ghiacciaio sospeso. Anche se la mia intenzione era di continuare per una seconda giornata di acclimatazione, sono ridisceso dopo una notte decisamente fredda ma buona per continuare questa fase importante di preparazione al Nanga Parbat.
Questa mattina sarei voluto partire presto per andare a fare una notte a 5500m circa e poi continuare ma la sensibilità ai piedi era nulla, Ho provato e riprovato a scaldarli ma nulla da fare ho dovuto riaprire il sacco a pelo ed infilarci i piedi e le gambe. Solo quando il sole ha irradiato la tenda verso le 10:00 am sono riuscito a riprendere la sensibilità. Un po’ tardi, ma decido comunque di preparare lo zaino ed andare a 5000 m. Un po’ poco rispetto ai piani che avevo, ma la montagna è così.
Quest’anno non devo sottovalutare l’acclimatazione sto facendo fatica a carburare, forse per l’attesa prolungata al campo base, chissà. Comunque sono soddisfatto il motore gira ed ho cominciato a saggiare la routine del freddo in quota. Ora riposo un paio di giorni e poi si risale, sempre tempo permettendo. Chissà poi se domani nevicherà per davvero! come indicavano le previsioni.
Quest’anno ci sono delle condizioni veramente strane che non mi aspettavo, difficile da spiegare ma è come se il meteo fosse clemente. Spesso c’è il sole e la neve che butta giù non sono le metrate dell’anno scorso però le temperature sembrano molto più rigide anche a quote più basse e questo fa trasformare tutto molto più lentamente e quindi si fa proprio fatica ad avvicinarsi alla montagna.
Se fa troppo freddo andare in alto è quasi proibitivo.
E’ il momento di avere pazienza e massima attenzione. Continuiamo così senza fretta con un andamento lento ma costante. Oggi sullo sperone Mummery si sono abbattute due valanghe, una delle quali veramente enorme.
Ora sono al campo base, si cena, si fa quattro chiacchiere in pakistano e poi a nanna.
Inshallah.

ciao
bellissime foto aspettiamo con pazienza il tuo momento e speriamo di vederti in cima a braccia levate.
max
I was very much surprised by the unfuelsess of the book. I think the writing style actually made it fun to flip through.You reminded me of a point that I heard an effective leader say: Growth hides weakness. His point was that when you are riding a wave, you might climb faster than you’re ready for, or that you might mis-attribute your success. He said the key is to keep learning, dig deeper, and ask the tough questions.