Questi ultimi due giorni sono stati molto intensi per Daniele, suddivisi tra preoccupazione per i compagni Elisabeth e Tomek e la volontà di esplorare da vicino lo sperone Mummery.
Domenica 18, non avendo ricevute notizie del ritorno al Campo Base dei due alpinisti (avvenuto nella notte tra il 18 e il 19 gennaio), Daniele, insieme ad Ali Muhammud , sono saliti verso il Campo 1, a circa 4650 metri, per verificare se ci fossero tracce del polacco e della francese. Non vedendo tracce, Ali decide di tornare dietro mentre Daniele di salire al Campo 2. Da questa posizione Daniele ha monitorato tutta la notte la parte di accesso alla via di Elisabeth e Tomek, fin dove era possibile farlo, senza trovarne traccia.
Nella mattinata di ieri (19 gennaio) Daniele provvisto di una tenda, sacco a pelo, due corde da scalata, viti da ghiaccio, chiodi da roccia, moschettoni vari, cibo per tre giorni, fornello e gas decide di partire alla volta dello sperone Mummery.
“Prima di partire, però, ho contattato il Campo Base per capire quale fosse la situazione di Elisabeth e Tomek – afferma Daniele, atleta Salewa AEX Team, dal Campo 2 a quota 5050 metri -. Dal CB mi hanno informato che i due compagni sono in salvo e decido di attaccare lo sperone con la mente libera e con uno spirito più leggero”.
La prima parte del ghiacciaio è stata percorsa ed attrezzata con l’ausilio di Roberto Delle Monache ed ha permesso a Daniele di salire abbastanza velocemente. Partito alle 8 di mattina dal Campo 2, Daniele è salito velocemente fino alla fine delle corde fissate nei giorni scorsi di circa 150 metri. Le corde sono state fissate in tratti molto crepacciati del ghiacciaio.
“Sono molto contento di come siano andate le cose nella giornata di ieri – afferma Daniele -. Il “motore” gira bene e va veloce seppure con un carico sulle spalle di circa 20 kg”.
Purtroppo Daniele deve constatare che la parte più difficile del ghiacciaio deve ancora venire.
“La parte alta – continua Daniele nel suo racconto – mi costringe a superare crepacci molto profondi, circa 40 o 50 metri, senza nessuna protezione ed usando dei ponti di neve che collegano le due estremità del crepaccio. Spesso questi ponti sono sospesi nel vuoto. Paura ed entusiasmo si mescolano per darmi coraggio nel superarli ed arrivare alla base dello sperone”.
Ieri sera Daniele è tornato al campo base sollevato nello spirito vedendo che sia per Elisabeth che per Tomek tutto si è concluso per il meglio. Della caduta di Tomek in un crepaccio dettaglieremo presto la sua situazione (con non appare grave) mentre per Elisabeth apprendiamo che ha deciso di rimandare il suo ritorno in patria (previsto per oggi) ed ha comunicato a Daniele la possibilità di un secondo tentativo. La priorità di Daniele è quella di vedere Elisabeth e Tomek di nuovo in forze e poi, con serenità, risolvere qualsiasi malinteso per rivalutare l’intera situazione.
PROSSIMI AGGIORNAMENTI SULLA SALITA DI DANIELE A CIRCA 6.000 METRI
Questa e´la montagna che mi piace: senso di responsabilita´ e grandezza d´animo.
Nel cuore e nella mente
Sei Veramente GRANDE Dan! GASSS….noi ci siamo sempre
Siamo con Te Sempre… con il cuore e con la mente.
Good Luck Grande Daniele.
vai daniele, nn mollare, cazzo!
daniele buona fortuna per i prossimi giorni ma immaginando il tuo tentativo di attacco meglio la pelle che un’ascesa “a scatola chiusa”…devi ritornare in italia assolutamente integro.