Il nostro Daniele è davvero carico oggi!
Daniele e Tom hanno piazzato campo 4 a circa 6000m , più in alto di quest’ultimo punto in foto.
Pultroppo le comunicazioni vanno e vengono , quindi non abbiamo il punto GPS aggiornato!
Dopo aver fatto una pausa al C3 hanno deciso di proseguire scalando lo Sperone Mummery !
Siamo tutti con voi , forza Daniele forza Tom!!!
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Forza..”Daniele…Tom , che tutto proceda per il meglio…! Auguri….G.Carlo…
Daje Daniele tira su!!!! siamo tutti con te!!
Su Daniele su !!!! Ci sentiamo tutti su quello sperone assieme a te, spero con tutto il cuore ,che la nostra ammirazione ora ti doni la forza per domare L’ignoto!!!
….fino ad ora ho seguito in silenzio le imprese di Daniele, ma ora è arrivato il momento di tifare apertamente per lui e per Tom. Impossibile resistere alla loro simpatia…forza ragazzi, lucida determinazione!
Forza daniele! Dai che siamo tutti con te!
Non ci resta che sperare!! Anche se una settimana lassù senza notizie annientano ogni possibilità di vederli tornare vivi.
Forza Daniele…
…
Un assurdo ed inutile tentativo, contro ogni logica e sensatezza. E’ la differenza tra il rischio e l’ azzardo. Dovrebbe far riflettere sul valore della vita e sulle responsabilita’ che essa comporta. Senza parole per il tragico epilogo…
L’unico mente che valga la pena di essere affrontato quotidianamente e’ il Monte di Venere. Senza parole per la disgrazia….
Anche il silenzio comunica
Quando la scelta migliore è tacere, taccio.
Proprio fuori luogo questa espressione fai pena
Riposate in pace Daniele e Tom.
Meno male che non potete leggere certe cose
Ciao Daniele <3
Sono onorata e grata di averti conosciuto al Meeting della montagna di Ravenna l’anno scorso. Ci hai insegnato cos’è la passione, il coraggio, la determinazione, la solidarietà, l’amore per la montagna e per la vita in ogni sua forma. Ed ora sei tra le braccia del tuo sogno da sempre. Che la neve del tuo Mummery ti sia lieve ❤️ Ciao Daniele,non ti dimenticheremo.
Anche senza essere appassionato di montagna ho seguito con partecipazione e trepidazione l intera vicenda. Cosa spinge un uomo a tentare un impresa che al 90%era già persa in partenza?Più che di coraggio forse si può parlare di lucida follia. Nonostante il mio giudizio sia fortemente critico certo Daniele si è meritato il suo posto eterno nella storia dell’alpinismo professionista. Onore e Gloria a te caro Daniele.. Ti ricorderò
La “Killer Mountain” ha colpito ancora. L’anno scorso Galvan e Zerain e adesso Nardi e Ballard. In invernale, piu’ che una scalata e’ una roulette russa. Quando raggiungere la vetta dipende piu’ dalla fortuna che dalle doti dello scalatore, l’impresa diventa una sfida mortale. RIP.
Io quelle due sagome le voglio ancora credere in movimento. Sono stata catapultata in questa storia esaltante e straziante ad una cena, mentre ero in montagna con la mia famiglia. Da quel giorno seguo e cerco angosciata vostre notizie. Io quelle due sagome voglio ancora crederle in movimento….a domani Daniele e Tom
Riposate in pace…
C’è ancora speranza!
Vivere il sogno di un impresa impossibile , qualunque sia l’esito è lasciare un segno nella storia
La parete sud, l’inverno,lo sperone Mummery, un sogno, un ossessione che purtroppo si è rivelata fatale.La montagna nuda ti ha abbracciato e portato via.Che nessuno dimentichi la tua tempra e volontà d’animo nel perseguire ad ogni costo un obiettivo.Sei un modello per tutti noi, riposa in pace.
Primo. Un pensiero per voi che siete rimasti lassù ad inseguire per sempre il vostro sogno.
Secondo. Un pensiero per le vostre famiglie che avrebbero voluto riabbracciarvi anche se sconfiggi dalla montagna.
Terzo. Dalle parole di Daniele, lasciate ormai scritte per i posteri, traspare purtroppo una voglia al limite dell’incoscienza di andare più sù
Quarto. Senza questa lucida follia tante imprese umane che oggi ci appaiono normali, come guidare un’auto o prendere un aereo, non sarebbero mai state possibili
Quinto. Da lassù pregate per noi e per i nostri piccoli e grandi problemi quotidiani, che se li confrontiamo con quello che avete dovuto affrontare voi, impallidiscono all’istante
Ho tanto dentro, ma non riesco ad esprimerlo, forse perché la mia ignoranza tecnica non mi aiuta a capire e sicuramente perché non vorrei mai mancare di rispetto ai parenti con parole male espresse…due sagome…ma perché definite morte con certezza? Ma ovviamente mi fido, ne prendo atto, faccio solo fatica ad accettarlo. Ho un gran dolore e senso di angoscia e Ho imparato molto da questa grande storia; Daniele in parte ha ottenuto ciò che voleva: trasmettere alcune cose. Secondo me c’è riuscito. La vetta no, non l’ha raggiunta….maledizione, se lo meritava. Tom, di lui ho trovato meno sui media, ma il suo volto dice tutto…rara bella persona suppongo. Buon viaggio…
E’ bello vivere la propria passione riempiendola della propria vita, fino all’ultimo. Di questa vita Daniele se ne è goduta ogni istante, ogni minuto. Chapeau, perchè i corpi muoiono ma gli ideali riamangono eterni………Buon riposo tra la neve e il silenzio che tanto amavi………
Mi sono appassionata alla storia di questa impresa e di questi due ragazzi, senza essere una patita della montagna, che per altro mi ha sempre fatto anche un pò paura….ma la voglia di Daniele e Tom di raggiungere un obiettivo che poteva anche essere una ragione di vita, una specie di ossessione, la comprendo in pieno. Non trovo ci sia niente da rimproverargli, perchè quando la passione è così forte, si è disposti ad affrontare ogni rischio, anche se ben caclolato. Un pensiero alle famiglie che hanno perso due persone speciali. Che la neve vi sia lieve.
Ciao Daniele, Ciao Tom
Dalla mia terra in mezzo al mediterraneo ho seguito la vosta ascesa al Nanga Parpat, quando ho saputo che volevate farlo dallo sperone Memmery mi sono chiesto “perchè passare da lì?”…… mi sono anche dato una risposta e so che sarebbe stata anche la vostra……..Riposate in Pace
rif. Elisa: semplicemente perché a 5900 mt è difficile sopravvivere a lungo all’aperto e senza ossigeno…
Però anche io come Elisa penso ogni santo giorno a quei due ragazzi lassù e insistentemente continuo a guardare le foto di quelle due sagome (forse sperando di vederci qualcosa di diverso ??) e mi chiedo come sia possibile che mentre qui il mondo, la vita, anche nelle sue banalità quotidiane, va avanti, lì, al contrario e in maniera così agghiacciante, tutto resta immutato, silente e immobile. Soprattutto se contrapposto alla vitalità, all’entusiasmo e all’esuberanza di Daniele (e del suo compagno) … E cerco di immaginarmi quel silenzio, interrotto solo dal vento, il silenzio di un luogo così affascinante e allo tempo stesso così terribile ma di una pace infinita, come solo la montagna sa essere. Purtroppo sono queste immagini che ci ricordano quanto sia precario l’essere umano…
Grazie Lù, e sì certo lo capisco. La mia era più che altro mal espressa rabbia verso l’impotenza di vederli lì, in foto, due sagome, che gg fa volevo credere ancora vive, e che speravo si potessero andare a recuperare al più presto….perché magari ancora vive. Ma ripeto, la mia era ignoranza mista a non accettazione e a folle speranza di aprire la pagina web e leggere che….erano vivi. Sono vivissimi in noi, nel web, sulle loro storie che continuo a leggere, sul senso della vita e di come viverla: questo il loro più grande successo, questa la loro più alta vetta. Ce l’hanno fatta.
I wrote on Twitter and Instagram a thought and shared it with the Ambassador Pontecorvo :”They were in love with the mountains and with the life , in love with life so much as with mountains, of course. The sky above them will be always full of ☀️ ✨ And I dedicated to Daniele Nardi and to Tom Ballard in my Instagram Stories the magnificent chorus “Signore delle cime”, “Lord of the peaks”. Laura V. @lavestru
Ho seguito la vicenda e francamente dentro di me ho un misto di ammirazione e rabbia per questi scalatori.
La loro passione e la loro voglia di sfida li ha portati a perdere la cosa più preziosa che avevano , la loro stessa vita e a questo haime non c’è rimedio. Tante parole di tante persone che scrivono sentendosi professori delle montagne, la verità di questa disgrazia purtroppo verrà conservata sempre nelle loro menti, ormai spente dal freddo della morte. Quello che in assoluto più mi dispiace è per il figlio di Daniele, che quando potrà capire cosa è successo al papá e perché il suo papà non potrà esserci ai suoi compleanni e ad accompagnarlo a scuola, non si darà pace per quella sciocca sfida , persa contro la natura, che ha sottratto il suo papà per sempre.
Ripostate in pace tra le montagne
Da appassionato di montagna ho seguito la vicenda di Daniele, persona tosta, tenace, irriducibile, tanto da non fermarsi mai, neppure quando la sfida si fa durissima… persona intelligente, capace di soffrire volendo credere che gli obiettivi vanno sempre perseguiti, bravo Daniele, ti stimo e ti ammiro, persone come tè vanno solo onorate e ammirate… grazie per quello che hai trasmesso a noi tutti e che questo sia di esempio per i miei figli e per tutti i ragazzi… riposate in pace
Ho seguito l’avventura di Daniele e Tom dal principio.
Non ho mai conosciuto Daniele fisicamente ma, seguire i suoi video, i suoi racconti di viaggi così incredibili, essere partecipe di qualcosa di così lontano, mi aveva catturata. Sapeva essere davvero magnetico. Facevo il tifo per lui; sospiravo con lui e sognavo con lui quella cima tanto agognata.
Poi, quel gelido silenzio. L’attesa, la speranza di una possibilità; io che per natura sono un’ottimista, continuavo a sognare. Torneranno! Quella grinta di Daniele sembrava essere immortale. Ma i giorni passavano. Passavano. Passavano. E quel silenzio diventava assordante.
Il dolore nel leggere quel commento sulla tua pagina. Daniele e Tom per sempre “abbracciati” alla loro montagna. Di un attore si dice spesso che non c’è morte migliore di quella su un palco e la montagna era il tuo palco. Sono certa che non era questo che cercavi, tu eri vitalità pura, si vedeva anche per chi, come me, non ti conosceva, ma l’abbraccio della “tua” montagna ti ha reso per sempre immortale.
Grazie per averci regalato un pezzettino di te e di un mondo, per me, tanto affascinante, attraverso il racconto dei tuoi incredibili viaggi.
Ti ho conosciuto durante uno dei tuoi frequenti incontri con gli alunni delle scuole laziali, mi hai trasmesso l’emozione della tua grandissima passione, purtroppo è andata male, resta l’effimera soddisfazione di aver salutato facendo ciò che più ti piaceva. Che la neve ti sia lieve.
Ascendere alla vetta, rischiare per toccare per un attimo l’Ignoto sono grandi obiettivi.
Ascendere poi è un bellissimo verbo. E’ nobile, pulito, mistico, rischioso.
RIP Daniele e Tom.