Aggiornamenti dall’Italia. 8 Febbraio ore 11:30
Daniele è partito questa mattina per la fase di acclimatazione verso il Ganalo Peak 6608 m. Alle 15:00 ore pakistana (11:00 ore Italiane) è arrivato a quota 4600 m. La neve caduta negli ultimi giorni ha rallentato di molto la salita. Battere la traccia è stato molto duro.
Le previsioni meteorologiche sembrano dare ragione a Daniele. Nel versante Diamir del Nanga Parbat il tempo rimarrà stabile fino al 10 febbraio dove una perturbazione, che arriverà la sera, farà alzare di nuovo il vento.
Il programma di Daniele è quello di superare quota 6000 metri per completare definitivamente l’acclimatazione necessaria per il tentativo al Nanga Parbat.
Arrivato a 6000 m, dopo aver testato le sue condizioni fisiche e aver controllato le condizioni della montagna, Daniele, potrebbe anche decidere di salire fino in vetta al Ganalo Peak a 6608 m.
Daniele inoltre ci dice che, viste le precipitazioni nevose dei giorni scorsi, i pendii si sono caricati di neve, neve che provoca costantemente valanghe di piccole medie e grandi dimensioni.
A breve i prossimi aggiornamenti.

Daniele racconta il programma della salita al Ganalo Peak dal racconto del 5 febbraio 2014
La prossima finestra di bel tempo è dedicata al Ganalo Peak e alle cime che credo inviolate che si stagliano tra il campo base e la vetta principale del Ganalo. Già l’anno scorso abbiamo provato a salire la prima di queste vette ma poi per una serie di circostanze abbiamo abbandonato in vista del tentativo al Nanga Parbat che sarebbe arrivato a breve. In quella occasione arrivammo a circa 5700m, credo approssimativamente 600m sotto una bella cima che segna la cresta lunghissima che parte tra il campo base e Kot Galì e arriva fino al Ganalo. Questa volta mi inserirei dopo alcune cime rocciose. Il Ganalo Peak è una montagna di 6608 m che si trova sopra il campo base, il posto ideale per acclimatarsi. Rimane sempre una montagna estremamente temibile alta 6608 m, un colosso di roccia neve e ghiaccio che diventa “piccolo” solo perché di fianco al gigantesco Nanga Parbat.
La cresta è a forma di T. A sinistra hai il campo base-kot balì al centro il ghiacciaio che sto risalendo e a dx le cime verso il Ganalo Peak. Io in pratica mi inserisco a meta. La salita che sto facendo presenta alcune difficoltà tecniche, di cui alcune le conosco, altre posso solo immaginarle per ora. La prima parte fino ai circa 5000m è facile ma bisogna lottare con cumuli di neve a volte profondi anche 80cm. La seconda parte è un ghiacciaio sospeso pieno di crepacci e seracchi abbastanza complicato soprattutto perché essendo solo non sarò legato ed attraversarlo richiede sempre molta perizia ed anche un po’ di fortuna. L’altra settimana ero riuscito a trovare due accessi per superarlo, uno che mi porta fino al suo termine per poi traversare verso destra e un altro invece che mi fa traversare più in basso ma che poi mi richiede una salita di un nevaio a rischio di scariche dall’alto. Prediligo la prima, cioè salire diretti fino al termine del ghiacciaio, la stessa linea che mi ha visto sfondare un ponte di neve dura su un crepaccio in discesa l’altra settimana ma è più lineare. Superato il ghiacciaio ci si immette su un pendio di neve che porta in cresta. Questo pendio l’anno scorso era molto carico di neve, quest’anno invece si vede del ghiaccio che da una parte è un bene perché si procede più velocemente dall’altra potrebbe essere infido per la sicurezza, chiaramente difficile da solo, e la discesa che richiederà molta più attenzione. Superato questo pendio e arrivati in cresta la si segue per tanta, tanta lunghezza. Una cresta che all’inizio non presenta difficoltà se non per il fatto di essere molto esposta ai venti, ma che ad un certo punto viene interrotta da due gendarmi di roccia. Lì si nota che tutto diventa più ripido e i gendarmi sbarrano l’accesso alla prima cima ghiacciata che presenta delle difficoltà di scalata su ghiaccio per salirvi sopra. E questo sarebbe già il primo grande obiettivo. La parte più dura deve ancora arrivare. Da questa cima parte una lunghissima cresta affilata in quota che traversa in direzione Nanga Parbat per arrivare alla vera cima del Ganalo Peak. Questa è la parte che conosco meno e che credo sarà la parte più impegnativa e sconosciuta. Non credo sia proprio facile e lineare fare la traversata completa. Il mio primo obiettivo è salire questa prima cima ghiacciata di cui non conosco il nome ammesso che ne abbia uno. Poi vedere il da farsi.
Dan