13 gennaio 2018. Peter Pan, Daniele Nardi e Luca Mussapi prima ripetizione invernale a Pizzo Deta.
Il video della prima ripetizione: https://youtu.be/LZ8QnppRJPA
Articolo dell’ apertura della via: http://www.mountainblog.it/danielenardi/?p=819
Peter Pan per me vuol dire libertà, continuare a pensare come dei bambini pieni di gioia e felicità pur facendo cose più grandi di quelle che fanno i grandi.
L’alpinismo per me è la mia polvere magica con la quale posso disegnare una linea su di una montagna, piccola o grande che sia, e poi provare a realizzarla.
All’inizio la devi vedere, la devi pensare, creare dentro di te. Poi devi trovare il coraggio di cominciare, pensare come poterla fare e capire se è possibile salirla. Alla fine devi essere audace e scalarla anche quando non hai tutte le certezze e non conosci esattamente tutte le incognite.
L’alpinismo di esplorazione si gioca proprio li, in quell’anfiteatro, dove tra quello che conosci e quello che non puoi conoscere c’è una distanza, sarai capace di colmarla con le tue abilità? Con il tuo allenamento? Con il coraggio di mettersi alla prova?
Peter Pan nasce proprio cosi, con una spinta impulsiva verso la passione per la scalata e le nuove linee senza conoscere molto di quello che stavamo scalando ma con l’idea generale che si poteva fare.
Luigi Bedoni quando mi accompagna ad aprire Peter Pan in realtà aveva preso in mano le piccozze forse un paio di volte e non sapeva esattamente come fare sicura. Lo sapevo ma avevo fatto finta di non capire la sua inesperienza…avevo troppa voglia di scalare e salire quella parete.
Le condizioni erano favolose e si vede bene dalla foto qui sotto, scattata qualche anno fa, che è molto diversa dalle foto di questa prima ripetizione. In apertura c’erano delle vere e proprie bolle di ghiaccio appenninico, tutte le fessure erano intasate ma la becca delle piccozze poteva giocare ad intaccare quel ghiaccio incollato sulle pareti e sostenermi sulla parete. Ma come proteggersi quando il ghiaccio intasa le fessure rocciose ma non è abbastanza spesso da dare sfogo ad una vite da ghiaccio? Infatti, in apertura ho protetto quasi nulla durante la salita, ed ero cosi in forma che a Giggi, che faceva fatica a far scorrere la corda nel secchiello, gli feci togliere la sicura per far scorrere meglio la corda…. In realtà in apertura è come se avessi fatto la via slegato!
L’altro giorno quando siamo saliti e Luca Mussapi è partito da primo alla volta del primo e poi del quarto tiro, anche se molto più magri o secchi, mi sono chiesto come avessi fatto a salire li su slegato per quanto fossero impegnativi ed aleatori quei metri.
Per carità…di vie più difficili e tecnicamente più impegnative ne esistono a bizzeffe, insomma non voglio raccontarvi Peter Pan come la via più difficile delle epoche…lontano da me questa idea…ma sarà che è una mia creazione, sarà che parte con una placca quasi verticale e chiude con una partenza strapiombante che tira a sinistra con un movimento di bloccaggio piuttosto duro e di equilibrio … questa via mi sembra proprio un gioiellino d’appennino!!!
Giggi non salirà il quarto tiro della via, che tra l’altro nella relazione di apertura è dato come terzo tiro, non ce la farà a salire lo strapiombetto di partenza. Solo ora che l’ho ri-salito con tanto di doppio zaino sulle spalle e non con poche fatiche, da secondo, mi rendo conto di quanto abbia potuto penare Giggi. Cercare di fare quei pochi metri di ribaltamento con la poca esperienza a sua disposizione deve essere stato veramente duro. Ora mi rendo conto che fu più eroe lui a seguirmi in quella spinta impulsiva e passionale piuttosto che io che l’avevo praticamente salita slegato.
Dopo aver fatto sosta, scendo, mi calo, recupero Giggi e tagliamo sulla cengia di destra per rimontare ed uscire verso il colle, questo qualche anno fa.
Quest’anno invece, con Luca qualche giorno fa, quando facciamo la prima ripetizione… in realtà… per quei dieci metri facili finali mai fatti… quelli dell’uscita dove Giggi non sali ed io neanche perché scesi a recuperarlo… si potrebbe anche dire che sia stata la prima vera salita della via. E’ importante? Ma chi se ne frega! Ma quanto mi sono divertito? Non è poi questo l’importante? Divertirsi e poter raccontare una storia che faccia sognare!
Esco fuori da un infortunio alla cervicale che ha coinvolto anche la spalla che mi tiene fermo da tre settimane. E’ stata la mia prima vera uscita del nuovo anno e mi ritrovo a fare la prima della via che adoro…Peter Pan, via dedicata a quel bambino, a quel bambino che è dentro ognuno di noi, e che ogni tanto ci fa commettere qualche piccola ma fantastica follia!!!
E’ bello o no vivere la montagna con quella gioia incontenibile?
A voi la risposta, la mia … la conoscete già!!!